In casa 33TT ci piace pensare che il triathlon sia uno sport bello, fatto di fatica, soddisfazione, amicizia e tante altre qualità che spesso vengono perse, oppure messe in secondo piano, per lasciare la scena al famigerato “quanto ci hai messo?”, perdendo quello spirito sportivo che dovrebbe invece contraddistinguere gli atleti sui campi gara.
Una “mission” della società è di promuovere il triathlon, ma anche di promuovere tutte le “nostre persone” che lo praticano con tanta passione! Una forma di queste nostre “promozioni”, è di dare la possibilità ai nostri atleti di raccontarsi e raccontare le loro avventure per far conoscere il triathlon delle persone comuni, per far capire che è alla portata di tutti, oltre gli articoli riguardanti gli élite, i numeri dei partecipanti e i tempi assoluti delle prestazioni.
Largo quindi alla nostra Antonella ed alle sue emozioni vissute quest’anno a Bardolino assieme all’amica Maura.
“E’stata davvero una bella avventura, finita con obiettivi centrati e grande soddisfazione!
Dopo gli attenti e minuziosi preparativi a casa, mi accorgo al parcheggio, al momento di preparare la sacca, di aver scordato i calzini che normalmente uso in bici e ovviamente sarebbero serviti anche per la corsa!!!
Il mio vicino di macchina si è gentilmente offerto di prestarmene un paio ma io l’ho preso come un segno del destino e quindi avrei dovuto correre senza calzini.
Bene, si parte per il nuoto e cerco di dirmi che sarà comunque divertente. Ho subito individuato sul fondale il nastro che legava le piccole boe su tutto il percorso e non l’ho più mollato finché non sono stata affondata a manate e calci con relativa abbondante idratazione. Ad un certo punto ho pensato che avrei potuto morire e invece avanti dura a lottare per sopravvivere fino che mi trovo finalmente all’arrivo. Mi sembrava fosse passato un secolo! Non avevo il fidato Garmin per fortuna, così ho avuto l’illusione di essere almeno nei 40′ perchè altrimenti mi avrebbero fermata al primo cancello orario.
Arrivo in zona cambio e vedo Maura che è quasi pronta per la bici e allora via di corsa, senza calzini ma con grande entusiasmo. Alla prima salita l’ho vista! È stato un attimo raggiungerla e sorpassarla.
Dopo una decina di minuti, in una leggera salita non si apre la cinghia del pettorale? Veloce come un fulmine la agguanto e la tengo tra i denti intanto che riprendo il giusto assetto visto che per fortuna ero arrivata ad un pianoro.
Che fare? Se mi vedono senza numero mi squalificano, se mi fermo arriva la Maura… beh in un baleno ho passato l’altro capo dietro e con una mano e i denti….sono riuscita a fare un nodo doppio così fino all’arrivo non si sarebbe più mosso. Da qui in poi, senza mai mollare, mi sono sentita come a dieci anni quando giocavo e mi divertivo come un maschiaccio.
La corsa più che di attacco è stata di resistenza e a pochi chilometri dall’arrivo ho realizzato che stavo per finire il mio terzo triathlon olimpico,”uno di quelli per bravi” che speravo solo di finire….e così è stato. Da qualche parte avevo letto che dopo le 3 ore non si entrava in classifica così già super felice di averlo terminato e di aver battuto Maura, mi sono avviata sulla via del ritorno con una bella attraversata del lago in traghetto. Solo più tardi mi è arrivato un messaggio da Maura che eravamo in classifica, ma non solo!!! Eravamo seconda e terza, ovviamente di categoria!
Accidenti abbiamo perso la foto sul podio, i premi e l’onore di essere su quel podio di una gara così importante! Questo è un valido motivo per essere di nuovo lì l’anno prossimo a lottare!!
Grazie 33TT un abbraccio collettivo!”